sabato 7 febbraio 2009

odio i blog. per un semplice motivo: i post vecchi si annullano. ci sono ma non fanno più parte della presenza. ora, mettiamoci chiaro: non considero neanche un post di questo blog degno di esistere per più di una settimana (e ciò è già moooolto incoraggiante per un post), ma alcuni li ho scritti davvero come una parte di me, e quando li vedevo qui sul blog mi dicevo che volendo potevano anche rappresentarmi completamente...e con questo post elimino uno di essi, ovvero quello dove c'è Lei che si appropria di tutti quei verbi...un po' mi duole. assurdo, no?

3 commenti:

Mattia Billi ha detto...

E se ti dicessi che da tempo, ogni tanto, salvo disordinatamente dei post ma che, piu in generale, anch'io odio i blog perchè al contrario delle mail non so come archiviarli?
Richiesta dunque: tu che conosci l'informatica (e che puoi chiedere aiuto a tuo marito) mi metti su file i tuoi ultimi due blog?
La parola orale vola e evapora, ma quella scritta da 5000 anni rimane, ed è fatta per questo.
Cos'è questa maledizione del nostro tempo che moltiplica i media ma annulla gli archivi e la memoria? L'uomo muore sotto la dittatura del presente.

Quando ti analizzeranno come filosofa, come faranno se non avranno la tavolozza di pensieri frammentari dei blog di giovinezza? :)

Anonimo ha detto...

Mah, la parola scritta 5000 anni fa non ti è giunta nella sua versione originale, ma ricopiata un centinaio di volte e forse anche tradotta (e la cosa mi piace, conoscendo solo l'italiano, il siciliano e un po' di inglese).

La maledizione del nostro tempo è la più grande opportunità che ti sia capitata: puoi leggere un testo contenuto alla Bibliothèque nationale de France senza andare a Parigi...però conviene che ti salvi il pdf o te lo stampi :)

In altre parole, l'utente finale ha una centralità che prima non aveva, può accedere a tutte le informazioni che vuole, ma deve essere in grado di saper gestire bene il suo ruolo, cosa che può spiazzare...

al

LS ha detto...

Bell'incipit 'odio i blog' originale. Saluti da un mezzo a Russo in una citta' surreale italiana che produce auto, ottimo cioccolato.