lunedì 29 dicembre 2008

lei

guarda, osserva, chiude gli occhi, annusa, tocca, ascolta, non capisce, sogna, perde, raccoglie, memorizza, oscilla, addomestica, sorride, chiede, fugge, non abbandona, capisce, fuma, tanto, adora, lascia perdere, vuole, si ritira, duole, si incazza, cammina, saltella, si fida, abbraccia, piange, bestemmia e stasera si ubriaca con bach accanto.

ma saranno questi i miei modi di fare?

domenica 21 dicembre 2008



sono due sorelle che non si separano mai e non si può accarezzare solo una di loro. Guardano te o il mondo da tutti i lati :)


chi mi conosce sa perfettamente quanto odio le categorie e ancora di più quelli che sin dall'inizio ammazzano un incontro cercando gli indizi esteriori per capire con "chi" in "realtà" stanno parlando. Infatti, mi innervosisce uno che pensa di comunicare l'essenziale e sufficiente info su qualcuno dicendomi per esempio cosa studia e/o che lavora fa.

Tuttavia non è vero che non ho le mie categorie. Per esempio, le persone pallide. C'è questo gruppo di persone che non si vedono mai, sono impercettibili. Sono convinte che qualsiasi contatto sociale sia in realtà un disturbo da parte loro, e quindi non ti chiederanno mai niente, ti eviteranno a tutti i costi, semmai dovessero parlare con qualcuno saranno iper gentili però non faranno mai niente per partecipare davvero ad un dialogo. E che c'è di male? apparentemente niente, se non il fatto che comunque hanno la loro vita, che però è praticamente inaccessibile agli altri. sono delle sorprese traumatizzate e volendo anche eccessive, sebbene non si notino mai.

Insomma, (non)vivendo di nascosto l'intensità dei pensieri/desideri aumenta e di conseguenza diventa distorta, in più acquisisce una potenza pericolosa proprio perché è tutta falsa. Sin da piccola una delle cose che mi chiedevo di non dover subire mai era questa perdita di sentimento della relatività dove essa è veramente fondamentale.

venerdì 19 dicembre 2008

qualche settimana fa stavo ascoltando una trasmissione sull'800. stavano parlando di un cambiamento irreversibile nel pensare l'arte. sapevo già della crisi causata dalla fotografia, doveva essere davvero una sfida per gli artisti dato che le arti visive erano l'unico campo raggiungibile a noi che ancora poteva trascurare quasi tutte le violazioni del tempo. Sì, non sentiremo mai Bach ma solo i musicisti che lo suonano e l'interpretano, ergo hanno una teoria tutta loro. E perciò qualsiasi partitura è praticamente l'unica sebbene probabilmente poco "corretta" fonte per niente prescritta, ma perciò ci servono i filologi della musica. Anche se nella maggior parte dei casi basta un po' di "sentimento" e siamo quasi a posto.

Ma non ero d'accordo. Sorprendentemente. Io, che tifo sempre per la qualità e dico sempre che Picasso prima di permettersi di esprimere gli abissi con solo due linee aveva passato tanti anni faticosi per poter dipingere un volto, ho cambiato idea.

Infatti, si parlava della rappresentazione della realtà. Come se i romanzieri a partire del '700 non facessero altro. Ovviamente è falso. Sebbene prima sia stato impossibile mimetizzare la realtà. E non importa se l'uomo volesse sognare e allo stesso momento salvare se stesso da...se stesso.impaurito.incapace.dolente

Comunque, volevo solo dire che sorprendentemente...oggigiorno possiamo registrare e inoltrare, mantenere, rivedere ciò che vorremmo anche evitare. non dipende da noi. e non sto parlando delle webcam in un negozio. non sto parlando della società "osservata" e "sotto il controllo", è alla fine dei conti una cazzata dei paranoici.

Volevo dire che da un bel po' posso vedere un'autentica versione di uno che stava cazzeggiando cent'anni fa. Che posso vedere le vostre performance, i vostri movimenti, espressioni, esclamazioni, nonostante il fatto che tante volte avreste preferito farne a meno. Ciò che viene registrato alla fine cattura la vostra individualità, quell'attimo prezioso quando meno lo aspettate.

è un'opportunità in più per l'irripetibile.
è scivolante o scivoloso. dipende dal soggetto. ma la sostanza non cambia.

non è un'accelerazione. è una perdita di pelle. dietro la quale non incontri la carne con i suoi interlecutori linfonodi.

è un dissipare che ingloba e non ti permette di dormire.
e ora potrei dire che mi piacciono gli americani. quel 1% di loro. solo perché gli altri 99% non li ho mai conosciuti, mai sentiti, mai visti. e probabilmente non accadranno quegli incontri.

ma non sto parlando di loro. e neanche degli americani. si dice che la forza dei romani stava nella capacità di addomesticare le invenzioni, le follie teoriche degli altri popoli. ecco i viadotti, ecco la legge, ecco l'identità deviata. Insomma, nel 1977 gli States lanciarono due navette spaziali Voyager che com'era previsto hanno ormai da anni abbandonato il sistema solare con uno scopo di (non) arrivare al confine dell'universo. Ma se per caso avessero incontrato un pianeta "civilizzato" dovrebbero essere in grado di comunicare la NOSTRA intelligenza. Ma come si fa? Non basta già una navetta spaziale? non bastano le sue tracce e il suo itinerario pazzesco? la nostra "intelligenza" va oltre questo viaggio e le sue capacità? E come comunicarlo? Ah, ecco le immagini e la musica. Infatti, nel disco d'oro e di platino si trova il meglio non solo della nostra "intelligenza" ma anche della sua diversità (ma come l'ascolteranno?). Ci sono le foto del nostro pianeta, ci sono le registrazioni delle varie lingue, ma la perfezione sta nei brani della musica scelti. Perché non sono "evoluti", perché non sono accidentali.

Non cerco di romantizzare questa impresa, non conosco la sua logica e mi piacerebbe vedere il documentario che è stato girato a questo scopo. Ma so che ci sono 3 brani di Bach (di cui uno eseguito da Glenn Gould) e 2 brani di Beethoven. Assieme ad un brano di Mozart e Stravinsky completano la "rappresentanza" della musica classica. Punto. Basta. Non ci sono altri. Il resto comprende la musica etnica di vari popoli africani o sudamericani. Volevano metterci i Beatles, ma l'etichetta discografica EMI si è opposta :)

Volendo è anche buffo tutto ciò. Ma io sorrido. E vorrei essere quell'extraterrestre che almeno teoricamente potrebbe un mattino perdere la quotidiana tranquillità grazie a quel messaggero inquietante.

P.S. ah ah prima di venire a conoscere il contenuto del nostro messaggio "intelligente" ho creato una lista personale. E anche una un po' oggettiva. E secondo me Loro se mai riuscissero a capire il nostro aspirare morsaico apparentemente ingenuo e pacifico preferirebbero di non incontrarci mai (ma stiamo tranquilli che sapranno già di Hiroshima e delle serie StarWars). Al massimo ci "ruberanno" solo quelle immagini per far addormentare i bimbi e i brani che raccontano davvero quello che va un po' oltre e quello che raggiungono senza nessuna intenzione e probabilmente espandono i limiti dello stesso universo umano. troppo umano ;)